Molti sottovalutavano le potenzialità del Movimento 5 Stelle, ma secondo Bersani era abbastanza prevedibile. Ha così voluto esprimere qualche parola nei confronti del Pd, il quale sembrava invece essere stra convinto di ricevere voti, non sicuramente di vincere ma dava per scontato l’incontro al ballottaggio.
L’altro giorno, nell’intervista ha detto così:
“Li sento tanto parlare di reggenze, ma il Pd è paralizzato: non può dire di aver sbagliato e non può dire di aver fatto bene. Stanno scegliendo di continuare a balbettare. Do un giudizio tecnico: per chiudere col renzismo bisognerebbe cambiare lo Statuto, togliere le primarie aperte almeno per una volta e fare un congresso con un dibattito autentico, che dia un giudizio su questi cinque anni e giustifichi una svolta, s’è voluto intercettare l’eredità del berlusconismo, fare compromessi con aree paludose. È un progetto nato con l’illusione del 40% alle Europee, ma guardare al centro ha tirato la volata agli altri, il centro moderato non esiste e se esiste conta quel che conta. Il centro è arrabbiato e sono i 5 Stelle”.
Infine si definisce come “uno che nel breve inciampa, ma ci vede lungo” e ricorda una battuta fatta tempo fa: “L’ho detto per primo che c’era la mucca nel corridoio… solo che abbiamo scoperto che la mucca era un toro e ci è passato sopra”.
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